Hai in mente di visitare Palermo in un week-end? Nelle prossime righe troverai un bel po’ di consigli utili che ti permetteranno di scoprire che cosa vedere e quali itinerari seguire. Il nostro suggerimento è quello di iniziare dalla Fontana Pretoria, secondo alcuni la fontana italiana più bella. Quel che è certo è che questa fontana ha un soprannome curioso: viene chiamata, infatti, Fontana della Vergogna, probabilmente a causa della nudità delle statue che la caratterizzano.
Gli edifici religiosi
Volendo scoprire gli edifici religiosi di maggior pregio del capoluogo siciliano, la Chiesa di San Cataldo e la Chiesa della Martorana hanno tutte le carte in regola per ricevere una menzione speciale. La loro particolarità sta nel fatto che si trovano l’una di fianco all’altra, anche se fanno parte di due complessi differenti. Il che è ben visibile anche a uno sguardo distratto, considerata la diversità stilistica sia della facciata esterna che degli ambienti interni. In particolare, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio alla Martorana è nata come chiesa bizantina, ma in seguito è stata impreziosita da ornamenti di vari stili. Occorre tener presente, tuttavia, che l’ingresso è a pagamento. Tre cupole di colore rosso, invece, sono il segno distintivo della Chiesa di San Cataldo, tempio cristiano di modeste dimensioni per accedere al quale è necessario pagare un altro biglietto.
Il mercato della Vucciria
Tra i quartieri storici di Palermo c’è la Vucciria, dove si svolge un mercato tradizionale che fu immortalato anche dal pittore Renato Guttuso. Qui i giovani della città sono soliti ritrovarsi in piazza e fermarsi fino a notte inoltrata. Piazza Garraffello e piazza Caracciolo sono due dei fulcri del quartiere su cui si affacciano diversi locali. A partire dal tardo pomeriggio prendono vita le bancarelle dello street food, che permettono di assaporare tra l’altro le stigghiole. Ma la Vucciria ospita anche i Tesori della Loggia, cinque edifici religiosi in cui sacro e profano si mescolano senza soluzione di continuità.
Il quartiere Kalsa
Un altro quartiere da non perdere, nel capoluogo siciliano, è la Kalsa, che deve il proprio nome al periodo della dominazione islamica. In effetti proprio qui abitavano l’emiro e i suoi ministri, in una cittadella fortificata. Al di là dell’atmosfera orientale che si respira ancora oggi, uno dei monumenti più importanti è la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, che spicca tra i vari monumenti sorti in occasione della dominazione araba. Sempre in questo quartiere c’è il Museo dell’Inquisizione, che ha aperto da poco più di 15 anni e ospita i graffiti lasciati dalle persone rinchiuse in prigione ai tempi dell’Inquisizione spagnola. Per visitarlo è necessario richiedere una visita guidata.
Piazza Villena
Piazza Villena, nota a molti con il nome di Quattro Canti, è così soprannominata per i quattro palazzi che vi si affacciano. Questo è il punto nel quale si incrociano via Vittorio Emanuele e via Maqueda. La Chiesa di San Giuseppe dei Teatini è ben visibile da qui, anche grazie alla sua cupola multicolor, oltre che per il suo campanile tortile. Infine, tra gli altri luoghi da non perdere in un fine settimana da queste parti c’è il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, vale a dire il teatro lirico più grande del nostro Paese, terzo in Europa dopo la Staatsoper di Vienna e l’Opéra National di Parigi. Anche se non si assiste a uno spettacolo, si può comunque entrare approfittando di una visita guidata di giorno.
Quando visitare Palermo
Per visitare Palermo in un week-end ogni periodo dell’anno va bene, nel senso che anche in autunno e in inverno le temperature sono più che miti. Il consiglio, comunque, è di controllare prima di partire per Palermo previsioni meteo e indicazioni fornite dal sito meteogiuliacci.it, un punto di riferimento per chi vuole sapere che tempo farà nei prossimi giorni.