Fra i tanti meriti che possono essere attribuiti ad Andrea Camilleri c’è anche quello di aver consentito agli italiani di scoprire e conoscere la Scala dei Turchi, vale a dire la scogliera bianca estremamente suggestiva che lo scrittore siciliano menziona nelle storie che vedono protagonista il Commissario Montalbano. Situato a pochi chilometri di distanza da Porto Empedocle, questo tratto di costa della parte sud-occidentale della Sicilia mette in evidenza un paesaggio speciale, se non addirittura unico: deve essere per questo che il commissario più celebre della letteratura italiana, portato sul piccolo schermo da Luca Zingaretti, ha l’abitudine di trascorrere qui pomeriggi interi, rimanendo sui gradoni più bassi e fumando una sigaretta dopo l’altra.
La spiaggia della scala dei Turchi
La scogliera è collocata tra due spiagge caratterizzate dalla presenza di sabbia molto fine e chiara, e che proprio per questo motivo sono adatte anche alle famiglie in vacanza con i bambini. Per altro, i fondali sono bassi per almeno i primi 10 metri: essi sono formati da lastroni di marma rivestiti da spugne e alghe. Chi lo desidera può arrivare fino alla vetta della parete rocciosa, salendo per i gradini, così da approfittare dell’occasione di osservare dall’alto un panorama stupendo, con la vista che raggiunge Capo Rossello abbracciando tutta la costa agrigentina. I fondali delle acque del mare, poi, sono così cristallini che anche da una distanza tanto considerevole è facile osservare i pesci. I gradini della falesia vengono sfruttati dai turisti per riposare, sdraiarsi e abbronzarsi, con il riflesso dei raggi solari dovuto alla pietra bianca che assicura una tintarella più omogenea e intensa.
Spiaggia della Scala dei Turchi
Il litorale di Realmonte
La Scala dei Turchi, che corrisponde alla spiaggia di quella che in passato era nota come Punta di Majata, fa parte del litorale di Realmonte, e si presenta come un promontorio di colore bianco che si affaccia sulla porzione di mare compresa tra Lido Rossello e Punta Grande. La parete deve il proprio aspetto particolare all’azione di erosione del vento, che l’ha modellata nel corso del tempo: oggi i residenti e i turisti possono ammirare falde degradanti a strato che danno l’impressione di avere a che fare con una candida scalinata. Lo sperone di marna, modellato nei millenni anche dalla pioggia e dalle onde del mare, dà vita a un contrasto cromatico molto intenso con il blu del cielo e del mare, che risulta ancora più evidente nelle ore più calde della giornata, quando il riflesso dei raggi del sole rende la superficie bianca di questa roccia sedimentaria di origine argillosa e calcarea quasi accecante.
Tramonto alla Scala dei Turchi
I colori della Scala dei Turchi
A mano a mano che le ore passano, però, il paesaggio si modifica: con le luci del tramonto, per esempio, la Scala dei Turchi accoglie sfumature che tendono al rosso. Ma lo spettacolo è decisamente intrigante anche di notte, sotto i raggi della luna. Qui, in passato, erano solite approdare le navi degli arabi che arrivavano per mettere a ferro e fuoco l’isola e saccheggiare le sue coste. In dialetto siciliano, l’appellativo “turchi” viene usato per indicare tutti i popoli di religione islamica o comunque in arrivo dal Nord Africa.
Il mare della Scala dei Turchi
La storia di Realmonte
La fondazione di Realmonte risale al periodo successivo alla battaglia di Lepanto, andata in scena il 7 ottobre del 1571, quando i Cristiani riuscirono a sconfiggere gli Arabi che, di conseguenza, diminuirono le proprie incursioni. Prima del 1571 questa location veniva sfruttata dalle bande dei pirati come punto di appoggio, dopo la battaglia, che vide i Saraceni aggrediti dalle navi siciliane, la situazione mutò.