Al pari della quasi omonima Alicudi, l’isola di Filicudi è da considerare come la più selvaggia e autentica (dal punto di vista naturalistico) tra quelle che compongono l’arcipelago delle isole Eolie. Il nome di quest’isola deriva dal termine greco “finicussa”, e indica la palma nana che si può trovare lungo l’isola. Filicudi ha un’estensione territoriale che sfiora i dieci chilometri quadrati, mentre l’altitudine è di 773 metri sul livello del mare.
Le principali spiagge di Filicudi
Filicudi può vantare alcune spiagge di ciottoli molto caratteristiche, raggiungibili perlopiù in barca, anche se in alcune si può approdare anche a piedi. E’ il caso della spiaggia Le punte, che si può raggiungere nella parte più meridionale dell’isola dopo aver percorso un piccolo ma suggestivo sentiero. Qui il mare è cristallino e subito molto profondo, incastonato all’interno di larghi ciottoli tondi. Un’altra spiaggia caratteristica e raggiungibile a piedi è quella di Pecorini, anch’essa situata nella parte meridionale dell’isola e anche’essa caratterizzata da grandi ciottoli. La particolarità di questa apiaggia è data dalle barche dei pescatori, che creano un impatto cromatico non indifferente e contribuiscono a costituire un paesaggio variegato. Sullo sfondo, inoltre, si possono ammirare le tipiche casette in pieno stile eoliano, altro elemento che certifica l’autenticità della zona. Un marchio di fabbrica inconfondibile, uno di quei segni tangibili capaci di resistere al tempo e di creare un’immagine inconfondibile dell’isola.
Per continuare questa specie di panoramica tra le spiagge di Filicudi, non si possono dimenticare la spiaggia del Porto e quella di Capo Graziano. La prima è collocata nella parte orientale di Filicudi, e fa parte di un’ampia insenatura che fa capolino sul lungomare principale dell’isola. Questa spiaggia non è attrezzata ma si trova immediatamente a ridosso di una serie di servizi fondamentali come bar, ristoranti ecc.
La spiaggia di Capo Graziano conserva invece un’antica suggestione legata al passato: essa è infatti sormontata da un promontorio di circa 500 metri (il promontorio di Capo Graziano appunto), sede di un antico villaggio risalente all’Età de Bronzo. Proprio all’interno di questo villaggio si possono scorgere circa 25 capanne risalenti a quell’epoca, aspetto che di fatto proietta questo promontorio tra i più antichi insediamenti preistorici di tutta la Sicilia. Non solo: tutta l’area adiacente alla spiaggia è colma di reperti archeologici che risalgono all’età del Bronzo, un aspetto che permette a questa zona di essere appetibile non solo per godere del mare ma anche per fare un simbolico tuffo nel passato. Se poi ci si reca qui in barca si può “sconfinare” fino all’estrema punta ad est, che nasconde delle calette isolate molto affascinanti.
Filicudi in barca
Abbiamo fatto riferimento alla barca, che senza dubbio è il mezzo che consente di godere appieno di tutte le bellezze di Filicudi. In primis perché offre la possibilità di ammirare scorci mozzafiato e ad ampio raggio, e poi perché permette l’accesso ai meandri più nascosti dell’isola. Come ad esempio lo scoglio Giafante, singolare e molto peculiare, il faro Punta Zotta o meglio ancora l’imponente faraglione La Canna. Quest’ultimo è un monumento di roccia basaltica alto circa 70 metri, e costituisce il vero simbolo dell’isola non solo per la sua grandezza ma anche perché ad esso è associata un’antica credenza popolare. Da queste parti si dice infatti che, toccando questo faraglione, si può esprimere un desiderio che verrà senz’altro esaudito a patto che non venga divulgato.
Dopo il faraglione La Canna è la volta dell’arco di Punta Perciato, un promontorio di origine lavica che rimanda alla vera natura delle isole eolie: quella vulcanica. Infine c’è da menzionare le grotta di Punta Stimpagnato, considerato da molti il miglior punto dell’intera isola per fare i tuffi.