Caltagirone

Caltagirone

Un viaggio a Caltagirone è un’occasione da non perdere per scoprire le bellezze della Sicilia sud-orientale. Questo splendido borgo in provincia di Catania sorge in collina, a circa 600 metri di altitudine, ed è conosciuto tra l’altro come importante centro di produzione di ceramica, uno dei più rinomati di tutto il Paese. Caltagirone è a breve distanza da Modica, da Ragusa e da Siracusa: può essere visitata, dunque, anche nel corso di un viaggio in Sicilia che preveda altre tappe. Il sito di Piazza Armerina, Catania e la barocca Noto sono altrettanto semplici da raggiungere in auto. Prima di scoprire che cosa vedere in questo fantastico borgo, una curiosità storica: qui è nato don Luigi Sturzo, il fondatore del Partito Popolare Italiano, personalità politica di enorme spessore nella prima metà del secolo scorso.

Il museo regionale della ceramica

Un ideale tour del paese, quindi, potrebbe iniziare proprio dal museo regionale della ceramica, grazie a cui è possibile conoscere la storia della località. Le Teste di Moro rientrano tra le opere di Caltagirone più celebri: note anche con il nome di graste, sono una presenza costante sulle balconate dei palazzi locali, e derivano da una leggenda che narra la storia d’amore tra una ragazza del posto e un giovane Moro. Il museo accoglie testimonianze molto antiche, risalenti addirittura al V secolo avanti Cristo, così come reperti di epoca romana o dell’antica Grecia. Non mancano maioliche colorate, opere barocche e pezzi del Rinascimento, per un viaggio a ritroso nel tempo. Il museo è ospitato dai giardini Vittorio Emanuele che, a loro volta, sono meritevoli di una visita.

La Cattedrale di San Giuliano con le statue del Cristo morto e dell’Addolorata 

La Cattedrale di San Giuliano è diventata tale nel 1816, ma in realtà la storia di questa chiesa è molto più lunga e affonda le radici in tempi antichi. Gli storici ricordano che essa è stata ricostruita in più occasioni, per esempio dopo il terremoto del 1542 e, un secolo e mezzo più tardi, dopo il sisma del 1693. Ogni ricostruzione, per altro, ha fatto sì che essa rinascesse più bella rispetto a prima. La facciata della cattedrale è caratterizzata da tre porte, anche se esternamente ciò che balza all’occhio è soprattutto la cupola, complice il suo colore turchese impreziosito da strisce verticali dorate che la fanno brillare e risplendere. Una volta che si è entrati all’interno della chiesa vale la pena di volgere lo sguardo verso l’alto per ammirare gli affreschi della volta, su cui sono riprodotte scene del Nuovo e dell’Antico Testamento. La statua dell’Addolorata e quella del Cristo morto sono oggetto di enorme devozione popolare, e in occasione del Venerdì santo vengono trasportate e mostrate per le vie della città.

Il museo dei presepi

Quello dedicato alla ceramica non è il solo museo che si possa visitare a Caltagirone: un altro è quello dei presepi, che come si può intuire si rivela ancora più seducente nel periodo natalizio. Il museo è curato dall’Associazione del Favo e accoglie musei di piccole e grandi dimensioni, costituendo un ulteriore esempio della religiosità popolare molto forte da queste parti.

La Scalinata di Santa Maria del Monte

Proseguendo la visita di Caltagirone ci si imbatte nella Scalinata di Santa Maria del Monte, che con i suoi 142 scalini permette di accedere alla zona più alta e più nuova del paese. La scalinata fu realizzata nei primi anni del XVII secolo ed è un simbolo di Caltagirone. Benedetto Papale, un frate vissuto nel Settecento, ebbe l’intuizione di collocare sui vari gradini dei lumini che dessero vita a un disegno. In effetti, ancora oggi in estate la scalinata si illumina: il 24 e il 25 luglio si ripete la tradizione, con le luci posizionate da bambini e adulti che creano disegni sempre nuovi. Ovviamente, nell’occasione tutte le altre luci della città si spengono, per una scenografia da sogno, davvero suggestiva. Una mattonella finemente decorate ricopre ciascun gradino nella parte perpendicolare rispetto al terreno: un ulteriore elemento di bellezza e fascino.