Lipari, l’isola più grande delle Eolie

Lipari

L’arcipelago delle isole Eolie rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello non solo della Sicilia, ma anche di tutto il sud Europa. La sua origine vulcanica ne caratterizza fortemente la fisionomia, proiettandolo di diritto tra i più affascinanti luoghi turistici italiani. Lipari, Panarea, Alicudi, Filicudi, Salina, Stromboli e Vulcano: sono queste le sette isole che completano l’arcipelago delle Eolie, situato a nord della Sicilia in un lembo di terreno che fa parte della provincia di Messina. In questo articolo vogliamo fare un focus su Lipari, mettendone in risalto le peculiarità e le bellezze da non perdere per nessuna ragione.


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La più grande tra le isole dell’arcipelago delle Eolie, con i suoi oltre 37 chilometri quadrati di superficie, è Lipari. Rappresenta di fatto il centro nevralgico delle Eolie, non solo per la sua posizione, ma anche perché offre maggiori possibilità di soggiornare rispetto alle altre isole, oltre ad un collagamento migliore con tutte esse. Lipari si caratterizza per la sua origine vulcanica, motivo per il quale in questa isola si possono trovare rocce rare come l’ossidiana. L’isola presenta spiagge contraddistinte da grandi scogliere nella parte della costa, mentre all’interno spicca il monte Chirica (602 metri sul livello del mare) dal quale si può godere di un panorama davvero mozzafiato. Questo permette a Lipari di avere, nonostante le dimensioni piuttosto ridotte, una doppia dimensione: quella tipica del mare e quella più inaspettata della montagna. La grande suggestione è data proprio dall’alternanza di questi due scenari, che creano un mix di scorci pittoreschi e calette ripide e suggestive.

Il mare di LipariIl mare di Lipari

I principali monumenti di Lipari

Gli scorci più suggestivi sono quelli che si possono ammirare, oltre che dal monte Chirica, dal castello di Lipari che sovrasta dall’alto tutta l’isola. Qui è possibile ammirare il museo eoliano assieme alla Concattedrale di San Bartolomeo, ma di grande interesse sono anche i reperti archeologici di epoca preistorica che costituivano l’acropoli della città. Il museo archeologico di Lipari riporcorre le diverse epoche della città, partendo da quella preistorica per passare a quella romana, fino a giungere al periodo relativo alla dominazione normanna. Si tratta di uno dei principali musei dell’intera regione, con le sue cinquanta sale divise per epoca storica. Qui sono presenti inoltre accenni al fenomeno del vulcanismo, con alcune didascalie che spiegano nel dettaglio la conformazione dell’isola e la sua origine vulcanica.

Cattedrale di San BartolomeoCattedrale di San Bartolomeo

Un altro luogo di sicuro pregio è la Concattedrale di San Bartolomeo, il principale luogo di culto della zona. Progettata all’inizio del 1100, ma soggetta a diversi ritocchi, questa cattedrale presenta una facciata barocca che affaccia sulla parte centrale della città di Lipari. Da qui si sviluppa tutto il centro cittadino, che si snoda attrvaerso Corso Vittorio Emanuele e via Garibaldi, la zona più frequentata dell’isola con la sua alta concentrazione di bar e ristoranti.  Meritano infine una menzione anche le Terme di San Calogero, che possiedono antiche vasche in stile miceneo di assoluto pregio, oltre ad alcuni altri cenni di epoca romana ed ellenistica.

I dolci tipici di Lipari: Necatole e Spittichedda

Come in tutta la Sicilia, anche a Lipari la tradizione culinaria riveste un ruolo di primo piano. In particolar modo i dolci, che da queste parti sono un vero e proprio must. E allora è impossibile camminare per le vie di Lipari senza assaggiare due specialità della zona come le Necatole e gli Spicchitedda. Le prime sono composte da una pasta esterna, ripiena di mandorle, succo di mandarino e alcune spezie (principalmente la cannella). Gli Spicchitedda invece sono dolci tipici natalizi a base di vino cotto e con il profumo degli agrumi tipico della Sicilia.