Tutto quello che bisogna sapere sul Museo Archeologico Regionale di Agrigento

Agrigento

Agrigento, con ogni probabilità, è una delle città siciliane più interessanti da un punto di vista storico e archeologico. Non parliamo solo di tesori famosi in tutto il mondo come la celeberrima Valle dei Templi: in generale il patrimonio culturale di questo comune è straordinario.

In questo caso, vogliamo descrivervi il Museo Archeologico Regionale di Agrigento. La struttura, a detta di moltissimi turisti, si inserisce senza dubbio tra i migliori musei della Sicilia. Il percorso che si sviluppa attraverso le sale è vario e completo, e narra il passato della zona tramite i reperti di Akrágas e Agrigentum.

Fare un giro in questa costruzione significa respirare un’aria d’altri tempi! L’edificio è intitolato a Pietro Griffo, ed è realizzato secondo un progetto dell’architetto Franco Minissi. Quest’ultimo è conosciuto anche per aver ideato altre aree museali della regione, tra cui menzioniamo il Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa e il Museo Interdisciplinare di Caltanissetta.

Il Museo di Agrigento è un autentico capolavoro, nonché uno dei simboli del territorio. È organizzato sulla base di un doppio tragitto: il primo riguarda le suddette Akrágas e Agrigentum nelle sale I-XI, il secondo è incentrato su Agrigento, Caltanissetta ed Enna nelle sale XII-XVII.

Sale I-XI

Iniziamo, dunque, con il primo itinerario guidato: quello che si estende tra le sezioni I e XI.

Andiamo con ordine, affinché possiate avere una panoramica esaustiva su ciò che vi aspetta nel Museo Archeologico Regionale di Agrigento. La sala I, per così dire, svolge una funzione introduttiva: comprende un’ampia documentazione di carattere cartografico, nonché un elenco di tutte le fonti utili per informarsi sulle origini e sulle vicende agrigentine.

La sala II è una delle preferite degli appassionati della protostoria. È dedicata proprio a questa fase, oltre che all’età del bronzo e del ferro. Ci sono persino i resti delle tombe più antiche di Akrágas, quelle della necropoli di Montelusa.

Passiamo alla sala III. Qui troverete una vasta collezione di ceramiche, tra cui spicca quella che raffigura Perseo nell’atto di liberare Andromeda. La sala IV si sofferma sui santuari di età arcaica e classica, la V su elementi votivi come i busti e le kòrai.

La sala VI è rinomata per i suoi manufatti dell’Olympeion, con una menzione speciale al Telamone. La VII, l’VIII e la IX sono nel seminterrato, e accolgono decorazioni di pavimenti e testimonianze monetarie.

Siamo arrivati alla sala X: sono davvero magnifiche le sue sculture, ossia l’Afrodite che fa il bagno, l’Efebo di Agrigento e un kouros anonimo. Nei pressi della decima sala ce n’è un’altra, con numerose epigrafi come quella della Concordia.

Per concludere questo percorso c’è la sala XI. Essa è legata a sua volta all’ambito delle necropoli, con sarcofagi ad altare e a vasca. Basterebbe questo per capire quanto sia interessante e importante il Museo Archeologico Regionale di Agrigento: ma, come già accennato, c’è anche un’altra esposizione, che abbraccia le sezioni XII-XVII.

Sale XII-XVII

Vi abbiamo detto che il secondo itinerario concerne le zone di Agrigento, Enna e Caltanissetta. Di nuovo si comincia con i tempi più remoti: la preistoria, che è il focus della sala XII.

La sala XIII ospita i materiali della provincia di Agrigento, come ad esempio le ceramiche dello stile di Castelluccio, le Veneri di Cozzo Busonè e i reperti di Vanco del Lupo di Montallegro. La sala XIV è dedicata ad altri luoghi, tra cui citiamo Eraclea Minoa, Rocca Nadore, Montagnoli e Monte Adranone.  

Nella sala XV vi attende una meravigliosa opera d’arte: il cratere con Amazzonomachia, di Gela, attico a figure rosse. Esso è adornato da immagini ispirate a un tema molto sentito nel mondo greco, cioè la lotta contro le Amazzoni.

La sala XVI include armi, elmi e vasi di Enna. Infine, la sala XVII è su Caltanissetta con oggetti provenienti da vari siti.

Qualche altra informazione sul Museo Archeologico Regionale di Agrigento

Dovete sapere che il Museo Archeologico Regionale di Agrigento sorge nella Valle dei Templi: Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO sin dal 1997, nonché una delle mete predilette di tutti i visitatori che giungono in città.

Ciò vuol dire che il Museo è circondato da strutture sacre, come il Tempio di Hera Lacinia, quello di Eracle e quello dei Dioscuri. Il complesso è assolutamente splendido, e con il suo scenario vi lascerà di certo a bocca aperta.

Il Museo di Agrigento è una sorta di connubio tra passato e presente. Minissi, infatti, lo ha progettato sulla base dei criteri della museologia moderna. Le sale sono arredate con gusto, le teche sono ben illuminate, lo spazio è pianificato in maniera sistematica.

Non è raro che la costruzione sia utilizzata anche per mostre temporanee e per eventi. È accogliente, libera dall’ingombro, pensata per il comfort del pubblico. Una volta entrati, vi assicuriamo che non vorrete più uscire da questo agglomerato di tesori archeologici!